Un tavolo di concertazione politica per affrontare il sequestro della cava Bruschi effettuato una quindicina di giorni fa dal Corpo Forestale dello Stato. I lavoratori della cava sono stati ascoltati dal sindaco Aldo Laurenzano, dal vicesindaco Franco Landi e dagli assessori Troisi, Adamo, Di Pietro, Foschi e Tuccia che hanno avuto modo di seguire la vicenda che ha portato alla chiusura della cava atripaldese e di incontrare i lavoratori attualmente impiegati. La proprietà della cava ha spiegato l’iter burocratico e giudiziario che ha portato al sequestro dell’area e alla sospensione dei lavori, illustrando il lavoro che si svolge quotidianamente e i controlli attenti e specifici che sono svolti quotidianamente su tutti i mezzi che scaricano materiale nella cava. Nell’area, al momento dell’arrivo del Corpo forestale dello Stato, si svolgeva non solo attività estrattiva ma anche il recupero ambientale dell’area attraverso interventi diretti. Innanzitutto la piantumazione sui grandoni della cava e, parallelamente, il riempimento del piazzale antistante la zona che esisteva prima che si cominciasse l’attività estrattiva nella cava. E proprio questo è stato il punto di discussione principale attorno al quale è ruotato il confronto: l’idea, infatti, sarebbe quella di riavviare almeno l’attività di recupero ambientale per garantire i circa dodici lavoratori che, attualmente, sono garantiti soltanto fino alla fine del mese di aprile. Da maggio in poi, infatti, gli operai potranno contare soltanto sull’indennità di disoccupazione per dodici mesi come unico ammortizzatore sociale possibile. Al tavolo di discussione anche le rappresentanze sindacali che hanno sollecitato un interessamento dei livelli istituzionali superiori al Comune di Atripalda, il Genio Civile in primis, la Provincia e, ovviamente la Regione. «Questa Amministrazione comunale si impegnerà con tutti i suoi assessori per garantire i lavoratori della cava Bruschi, anche alla luce della grande sensibilità che è stata dimostrata dalla proprietà nel corso della riunione che si è svolta oggi (ieri per chi legge, ndr) – afferma il sindaco – ovviamente il Comune non ha potere diretto per riaprire la cava, visto anche i provvedimenti giudiziari che sono stati presi ma potrà lavorare quanto meno per velocizzare l’iter di ripresa della riqualificazione ambientale che, da un lato, porterebbe benefici concreti al territorio atripaldese e, dall’altro, permetterebbe alla proprietà di salvaguardare i livelli occupazionali attualmente presenti. Così come, del resto, abbiamo fatto con la Clinica Santa Rita, dove il lavoro di dialogo e di concertazione, ci ha permesso non solo di salvare 140 posti di lavoro ma anche di contribuire a creare una nuova prospettiva di lavoro entro la fine dell’anno».
Cava Bruschi, il sindaco e la giunta incontrano gli operai e la proprietà
23 aprile 2009 di Il sindaco e la giunta
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