Il Giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese
premiato dall’Amministrazione Comunale
Un pò esploratore e un pò geografo: il giudice della Corte Costituzionale, atripaldese doc, Sabino Cassese ha incantato le tantissime persone che sono intervenute nella sala consiliare in occasione della cerimonia di premiazione dell’Amministrazione comunale Laurenzano. «Per noi è una ricchezza e un onore, il fatto che lei continui a mantenere rapporti con la nostra terra e ci segua con tanto affetto, nonostante tutti gli anni che sono passati», ha detto il primo cittadino nel saluto al giudice della Corte Costituzionale.
“Tra ricordi e diritto” di Sabino Cassese
(sintesi della lezione – intervento in occasione della Cerimonia di Premiazione della Città di Atripalda, svoltasi venerdì 23 gennaio nella sala consiliare)
«Il professore Marenghi mi ha chiesto di parlarvi del tema misterioso intitolato “Tra ricordi e diritto”, in pratica mi chiede di parlare di me stesso. Ma sarebbe troppo riduttivo, ecco perchè voglio soffermarmi sugli irpini e sulla metafora mutuata dal Piccolo Principe del geografo e dell’esploratore. Lo si trova nel passaggio in cui il principe arriva al settimo pianeta, nel momento in cui si confronta con un geografo intento nello studiare, seduto al suo tavolo, le cartine. Il geografo non si muove, ma affida all’esploratore il compito di approfondire e di visitare i luoghi che lui studia e vede soltanto attraverso le cartine. Ebbene, noi atripaldesi e irpini sappiamo essere bravi esploratori e geografi: io stesso ho insegnato per quasi cinquant’anni ma allo stesso tempo sono stato nominato in numerose commissioni e università di tutto il mondo. Tuttavia, il buon esploratore – geografo deve avere tre caratteristiche: una buona scuola e dei buoni maestri (personalmente ho studiato alla Scuola Normale di Pisa, ho vissuto insieme a Sturzo i suoi ultimi tre anni di vita, ho insegnato nell’Università di Roma con giuristi del calibro di Galasso e alla facoltà di Economia della Università di Ancona con Andreatta. La seconda caratteristica è quella di mantenere un forte legame con il passato da un lato e un altrettanto accentuato senso del progresso dall’altro lato. Dobbiamo fare in modo che chi viene a visitare il nostro Paese sia attratto da ciò che abbiamo realizzato noi e non solo dalle opere dei nostri antenati. Per far sì che ciò avvenga, dobbiamo recuperare il senso del diritto come studio della società nel suo complesso, abbandonando i limiti del nazionalismo e del nozionismo. La terza caratteristica è quella di essere dei buoni maestri e, pertanto, essere disposti a rischiare il tradimento e le bugie da parte dei discepoli. Maun maestro non è tale senza discepoli, pertanto, ho sempre avuto tanti discepoli, correndo i rischi correlati ma cercando di reinterpretare la sua funzione stessa. Se dovessi ricapitolare in una formula la metafora di geografo – esploratore ricorrerei a quella che ho trovato in un documento americano (la metafora del giardiniere): il giardiniere ha successo nel suo lavoro, quando il seme piantato proveiene da una pianta robusta, il terreno è fertile, il vento e la pioggia sono clementi e la sua pianta riesca a sopravvivere nella lotta contro le altre piante. Solo se si verificano queste condizioni, allora la sua pianta potrà crescere e allo stesso tempo il geografo – esploratore».
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